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Un organismo vivente non è solo un insieme di organi...
Un sistema, in quanto „tutto“, non può essere spiegato solamente attraverso i suoi componenti:
â–ª Se si riduce la complessità di un organismo vivente alle sole caratteristiche delle sue singole parti, le dinamiche delle funzioni cellulari e organiche non possono essere comprese.
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â–ª Se si caratterizzano e descrivono solamente parti isolate si crea solamente una lista di parti.
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Come un computer l'organismo umano può essere visto come un insieme di hardware (genoma, molecole, cellule, tessuti, organi) regolati da software "gestionali" che mettono "in rete" tutte le parti.
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Questi networks funzionali (network infiammatorio, immunologico, metabolico, neurologico, endocrinologico...) interconnessi tra loro rappresentano il "sistema PNEI" (psico-neuro-endocrino-immunologia) che costituisce la rete integrata di autoregolazione per mantenere l'omeostasi dell'organismo in risposta a stimoli di varia natura.
La Medicina dei Sistemi Bioregolatori (BrSM) e la Medicina Fisiologica di Regolazione sono approcci completi e innovativi in medicina. Fondano le loro basi sulle più recenti acquisizioni scientifiche e sull'utilizzo di "molecole messaggere" (citochine, ormoni, fattori di crescita, neurotropine etc.) in "low dose" e sull'utilizzo di farmaci "multicomponent e multitarget".
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Considerando le complessità degli organismi viventi e dei networks coinvolti nelle patologie cronico-degenerative questo approccio "sistemico" si pone l'obiettivo di supportare le capacità di autoregolazione dei sistemi complessi e le reti biologiche disregolate sottostanti.
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L'obiettivo è pertanto quello di migliorare lo stato di salute dei pazienti lavorando sui network coinvolti stimolandone, fin dove è possibile, le capacità autoregolatorie anche in "overlapping" ai farmaci convenzionali.