top of page

LA MICROIMMUNOTERAPIA

1967

L'origine della microimmunoterapia

Il medico e ricercatore belga Maurice Jenaer cerca soluzioni con cui poter aiutare i suoi pazienti ammalati di cancro a ristabilire le funzioni del loro organismo. Il suo intuito lo porta ad utilizzare molecole di DNA ed RNA diluite, dinamizzate e somministrate per via sublinguale. I risultati ottenuti sono incoraggianti.

1970 - 1980

L'evoluzione della terapia

Ci troviamo nella tappa più importante dell'immunologia, con la scoperta di nuove citochine e fattori di crescita, che rappresentano “le parole” del sistema immunitario. Il Dott. Jenaer inizia a sperimentare l’utilizzo delle citochine e di fattori di crescita “low dose”, diluiti e dinamizzati per modulare le risposte del sistema immunitario con l’intento di potenziarlo in caso di iporeattività o di frenarlo in caso di riposte eccessive. Nasce pertanto l'immunoterapia a basso dosaggio o microimmunoterapia.

1990 - 1992

Un progresso terapeutico

Il Dott. Marichal scopre gli acidi nucleici specifici (SNA®) che, per la loro particolare azione terapeutica, si integrano nelle formule di microimmunoterapia.

COME FUNZIONA

La microimmunoterapia (MIT) è una terapia di immunomodulazione che usa le stesse molecole
messaggere del sistema immunitario come per esempio citochine, ormoni e fattori di crescita, acidi

nucleici e acidi nucleici specifici (SNA®), per trasmettere informazioni all’organismo e modularne
la risposta immunitaria.
Gli SNA® sono singoli filamenti di molecole di DNA che vanno da 16 a 34 basi progettati per
“colpire” uno o più geni con un ruolo importante in una determinata patologia o geni essenziali per
la replicazione di un virus (questo nei casi degli SNA delle formule MIT utilizzate per gestire le
infezioni da virus o le loro riattivazioni). Sono coperti da brevetto (Europen Patent: EP0670164B1).
L’obbiettivo delle formule MIT è quello di ristabilire una comunicazione corretta tra le cellule del
sistema immunitario.
Questa “immunoregolazione” permette di migliorare le capacità di difesa dell’organismo nei
confronti di eventuali aggressori nelle situazioni di sistema immunitario “debole”.
Nello stesso modo vi sono formule MIT che mirano a limitare la risposta immunitaria nelle
situazioni di riposta eccessiva, come riscontriamo, per esempio, nelle patologie autoimmuni o nelle
patologie caratterizzate da immunoflogosi (per esempio nella fibromialgia e nella MCS)
Farmaci MIT sono stati in grado di potenziare le difese dell’organismo in patologie acute e croniche
(1-2)
Dal punto di vista farmaceutico i farmaci MIT sono costituti da globuli di lattosio e saccarosio ad
uso sublinguale impregnati da preparazione in etanolo di mediatori del sistema immunitario e da
acidi nucleici in concentrazioni low dose e ultra low dose ottenute mediante processo di attivazione
cinetica sequenziale.
La somministrazione dei farmaci MIT è sequenziale (dalla cps 1 alla 10 del blister) per mimare la
sequenzialità delle informazioni che fisiologicamente regolano le risposte del sistema immunitario.

1. Thomas G, Cluzel H, Lafon J, et al. Efficacy of 2LPAPI®, a Micro-Immunotherapy Drug, inPatients with High-Risk Papillomavirus Genital Infection. Advances in InfectiousDiseases. 2016;6:7. 

2. Floris I, Lechner J, Lejeune B. Follow-up of patients with systemic immunological diseasesundergoing fatty-degenerative osteolysis of the jawbone surgery and treated with RANTES 27CH. JBiol Regul Homeost Agents. 2018;32(1):37–45. ).

CAMPI DI UTILIZZO

Sostegno immunitario nelle patologie oncologiche (di base e in corso di CT e RT)

Malattie autoimmuni

Malattie reumatologiche

Sindromi da stanchezza cronica

Sindromi fibromialgiche

Sindromi PANS/PANDAS

Infezioni ricorrenti

Riattivazioni virali (herpes simplex recidivante, zoster etc.)

Infezioni acute virali da virus erpetici (varicella, Ebstein Barr virus, Citomegalovirus, herpes
simplex tipo 1 o 2)

Infezioni da Papilloma virus

bottom of page